Shutter Island

Doveroso recensirlo con in sottofondo la canzone dei titoli di coda.
Forse doveroso anche leggerne la recensione con queste note.

Per i più esperti nel settore questo film non sarà un colpo di scena, così come non lo sarà per gli psicologi. Appartenendo ad entrambe le categorie l'ho guardato da un punto di vista diverso da quello della maggioranza, ma è riuscito a stupirmi comunque.
Scorsese è sempre una garanzia e Di Caprio si riconferma un grande professionista.
Un film scuro, freddo, imbevuto, fradicio di paure, di compassione, di domande, di paranoie.
Un film che rispecchia ogni essere umano, un film che racconta assieme la storia e la persona.
Una scena finale che spiega tutti i misteri, ed una domanda del protagonista che lascia il dubbio che stia accadendo davvero la cosa più temuta e commovente che ci si potrebbe aspettare da questa fine.
Nessun amaro in bocca, solo un sospiro, che non ha nulla a vedere con il sollievo.

Parere personale quantificabile: 8

1 commenti:

Tobias ha detto...

Nessuno ancora l'ha sentito, sono passati ormai 100 anni, ma Henry James, con la sua vocina, sta urlando «The turn of the screw», 1898.


Ne consiglio la lettura :)

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